L’identificazione dei bovini, all’interno di un allevamento, è un passaggio obbligato nonché regolato a norma di legge. Negli anni le disposizioni in materia sono andate a evolversi e modificarsi, con l’aggiunta di nuove modalità di identificazione (quella elettronica, per esempio). Ogni allevatore sa quanto sia importante procedere a un’accurata identificazione dei propri bovini e, per questo, non si può pensare a un allevamento in cui questo aspetto sia trascurato. In questo articolo, Dairy-market ti parla della procedura e ti suggerisce alcune soluzioni per procedere all’identificazione corretta e sicura dei tuoi bovini.

Perché l’identificazione dei bovini è necessaria?

Identificare ogni capo presente in un allevamento è indispensabile per diversi motivi: non si parla solo di bovini, ma anche di ovini, caprini, suini e pressoché di qualsiasi tipologia di animale da allevamento. Alla base c’è sicuramente un discorso organizzativo, ma è soprattutto a livello di sicurezza che l’identificazione rappresenta un aspetto imprescindibile. 

Infatti, data l’importanza degli animali da allevamento e da lavoro - e dei bovini, nello specifico - nell’alimentazione, nel commercio e dunque nella società (in quella del passato così come in quella odierna, seppur in misura differente), si sono rese necessarie delle disposizioni che ne regolamentino ogni aspetto, da quello di vendita e acquisto a quello, essenziale, igienico-sanitario. Ed è proprio in relazione alla legge che l’identificazione dei bovini entra in gioco: affinché la normativa possa essere applicata, infatti, l’oggetto della norma deve necessariamente essere ben definito, identificabile e identificato con sicurezza.

Com’è regolamentata l’identificazione dei bovini?

Innanzitutto, gli allevatori hanno l’obbligo di procedere all’identificazione dei bovini entro 20 giorni dalla loro nascita, anche nei casi in cui debbano poi essere trasferiti in altre aziende della stessa nazione: infatti, all’interno del territorio italiano i bovini e i bufalini mantengono l’identificazione assegnata nell’azienda in cui sono nati. 

Per l’identificazione si utilizzano solitamente delle marche auricolari, apposte su ogni orecchio (la cosiddetta doppia marca), contenenti il Codice Identificativo Individuale del singolo animale. Il colore del marchio auricolare è giallo nella maggior parte dei casi e arancio-salmone nel caso in cui si parli di animali iscritti ai libri genealogici. Il Codice Identificativo, assegnato a ogni animale dalla Banca Dati Nazionale (BDN) a cui devono essere iscritte tutte le aziende di allevamento di bovini, si compone di 14 caratteri alfanumerici.

Per l’apposizione delle marche, l’allevatore deve fare richiesta al Servizio Veterinario della sua ASL di riferimento, in modo che la BDN generi i codici identificativi corrispondenti a ogni bovino da registrare. Entro sette giorni dalla marcatura, l’animale viene identificato univocamente e registrato nella Banca Dati Nazionale.

Le disposizioni di legge che regolano questo ambito sono principalmente il Decreto Ministeriale del 31 gennaio 2002 (Disposizioni in materia di anagrafe bovina), il Regolamento Europeo n. 1760/2000 del 17 luglio 2000 (per l’istituzione di un sistema di identificazione e di registrazione dei bovini) e il Decreto Legislativo 29 gennaio 2004, n. 58 (disposizioni sanzionatorie per la violazione dei regolamenti), benché non siano le sole all’interno della ricca normativa in quest’ambito.

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Quali strumenti per l’identificazione dei bovini?

Tradizionalmente, si procede all’identificazione dei bovini tramite delle marche auricolari da apporre su entrambe le orecchie dell’animale. Si tratta della modalità a oggi più comune e convenzionale, portata avanti in maniera piuttosto semplice tramite applicatori per marche specifici. 

In tempi recenti, tuttavia, si sta andando sempre più verso l’adozione dell’identificazione elettronica, aggiunta all’elenco dei mezzi di identificazione per bovini consentiti per legge con il Regolamento Europeo 653/2014. Tra gli strumenti per l’identificazione elettronica si hanno auricolari elettronici, boli ruminali e transponder iniettabili.

Conclusione

L’identificazione dei bovini è una procedura normata da varie disposizioni a livello nazionale ed europeo, in quanto fondamentale proprio per l’applicazione delle leggi in materia di animali da allevamento e da lavoro. Per una corretta identificazione dei bovini è quindi indispensabile non solo conoscere a quali disposizioni rifarsi per avere chiara la panoramica normativa, ma anche registrare la propria azienda alla Banca Dati Nazionale e fare riferimento al Servizio Veterinario per l’identificazione di nuovi bovini nati nell’allevamento. Inoltre, bisogna definire se procedere all’apposizione delle tradizionali marche auricolari o se utilizzare strumenti per l’identificazione elettronica.

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